zuppa di cicerchie

La cicerchia è uno dei legumi più antichi coltivati dall’uomo. Tuttavia negli ultimi decenni la sua produzione (alcune zone del centro e sud Italia) si è drasticamente ridotta, al punto che oggi la cicerchia è uno dei legumi meno conosciuti e difficile da reperire nei supermercati.
Il motivo principale del suo abbandono è da ricondurre al contenuto di una particolare sostanza tossica: il consumo di grosse quantità prolungato nel tempo può portare ad una malattia detta latirismo, che conduce alla paralisi degli arti inferiori (questo è il caso estremo di alcuni agricoltori che, nell’Ottocento, in periodi di forte carestia, ne facevano l’alimento principale per lunghi periodi, anche mesi).

Niente paura quindi. La cicerchia in definitiva, se consumata saltuariamente, è un ottimo legume, ricco di proteine e vitamina B e salutare per l’organismo. Giusto un accorgimento: l’ammollo è piuttosto lungo, almeno 24 ore. Questo fa sì che la tossicità diventi praticamene irrilevante.
Ma quindi com’è la cicerchia e come si cucina?
La cicerchia, come si intuisce dal nome, è parente dei ceci, ma ha una forma più schiacciata che ricorda un po’ una piccola fava. Il suo sapore è piuttosto delicato e la consistenza dopo la cottura è praticamente perfetta: integra e pastosa allo stesso tempo.
Tenete a mente che l’involucro esterno della cicerchia, piuttosto fibroso, tende a staccarsi durante la cottura: se avete un po’ di pazienza (e circa 15 minuti in più), il mio consiglio è di finire di eliminarli tutti a mano, per un gusto più raffinato.
La zuppa che prepariamo oggi è profumata di spezie e diventa l’accompagnamento ideale di un paio di fette di pane casareccio tostate.
ingredienti (per 4 persone)
- 350 gr di cicerchie
- 200 ml di passata di pomodoro
- 1/3 di cipolla dorata
- 1 spicchio di aglio
- spezie: salvia, rosmarino e alloro
- olio extra vergine d’oliva
- sale
preparazione