Il nabe è una ricca zuppa giapponese che può essere preparata con svariati ingredienti. Non si tratta in realtà di un piatto ben definito, quanto piuttosto di una maniera di cucinare vari ingredienti a propria scelta e secondo disponibilità (carne, pesce, tofu e tante verdure) in una ricco brodo.
Infatti la parola nabe in giapponese significa letteralmente “pentola”: questo tipo di zuppa è così comune e diffuso nella cucina giapponese tanto da essere identificato direttamente con il tipo di pentola utilizzato.
Ma di che pentola si tratta? Bhe, dev’essere necessariamente di ceramica, adatta a mantenere uniformemente il calore anche dopo aver spento il fuoco. Ce ne sono di molto belle, ben decorate, e di ottima qualità.

Il motivo però per cui il nabe piace così tanto in Giappone è la convivialità: ci si riunisce attorno al tavolo (non importa se pochi intimi in famiglia o un gruppo di amici), si preparano tutti gli ingredienti e, posizionato il nabe su di un fornellino al centro del tavolo, si mangia assieme, cuocendone un po’ per volta e “rifornendo” la propria ciotolina dal nabe centrale via via gli ingredienti che si cuociono nella zuppa.
Di solito nelle serate tra amici o colleghi, che vengono chiamate “nabe-pa” (abbreviazione dell’inglese “nabe-party”) c’è spesso un nabe-bugyou, cioè una persona che si improvvisa conduttrice del nabe, regolando il giusto timing per la cottura dei diversi ingredienti, la sequenza ideale di cottura degli stessi (ad esempio prima funghi e verdure a foglia, e poi il pesce…), e consigliando di volta in volta i commensali sul mix da scegliere.
Ogni tanto, in effetti, può capitare che il nabe-bugyou sia odiato da tutti gli altri per il resto della serata! 🙂
In generale ciascuno poi nella propria ciotolina completa il sapore con l’aggiunta di salsa ponzu (una sorta di salsa di soia dal profumo agrumato). Non è raro che sulla tavola ci sia a disposizione anche un mix piccante di spezie alla giapponese: il shichimi, letteralmente “sette gusti”, con peperoncino in polvere, semi di sesamo tostato, zenzero etc..
La serata procede fino a quando tutti gli ingredienti preparati sono stati cucinati, e mangiati.
L’ultimo step, secondo la tradizione, è di scaldare del riso nella zuppa rimasta sul fondo del nabe (particolarmente saporita perché a fine serata avrà assorbito tutti gli aromi della carne, delle verdure,del tofu e così via…), e di completarlo con uno o più uova sbattute. Questa minestra particolare si chiama in giapponese ogija, o anche zousui.
Qualcosa di simile in Italia, come idea, è la bagna cauda, che in Piemonte in quanto a convivialità è la regina delle lunghe serate autunnali. O anche le fondue valdostane.

Qui di seguito trovate la ricetta di un nabe classico piuttosto comune, di quelli che è possibile fare tranquillamente anche in Italia senza diventare matti a reperire ingredienti particolari. Sentitevi liberi di modificare il mix degli ingredienti secondo il vostro gusto o la disponibilità del frigo di casa 🙂
Giusto qualche consiglio:
- se volete cimentarvi nella preparazione del brodo dashi potete leggere qui. In alternativa lo trovate già pronto e confezionato allo stato liquido, o anche in bustine solubili, nei negozi di cibo etnico. Fate attenzione perché di solito il brodo in commercio è già salato: quindi assaggiatelo prima di aggiungere la salsa di soia!!;
- prima di iniziare con la cottura del brodo, assicuratevi di avere già tutti gli ingredienti pronti: le verdure tagliate, il pesce a piccoli tranci, il tofu a cubettoni e le polpette di carne;
- se non avete un fornellino da tavola (e neanche quello da campeggio), potete terminare la prima cottura normalmente e portare il nabe a tavola: la ceramica materrà per un po’ il calore. Ma dopo dovrete riportare la pentola sul fuoco e cuocere il “secondo giro” di ingredienti e via via tutto il resto
- la salsa ponzu può essere ottenuta, in maniera casalinga, aggiungendo un po’ di aceto (o succo di limone) ed un pochino di brodo dashi alla salsa di soia.
ingredienti (per 4-5 persone)
- 2 lt di brodo dashi
- 100 ml di sake (in alternativa vino bianco)
- 150 ml di salsa di soia per la zuppa + quella aggiunta nelle proprie ciotoline
- 1 cavolo cinese
- 1 cespo di catalogna (o cima di rapa o altro secondo disponibilità)
- 2 porri
- 300 gr di funghi eryngii (in alternativa pleurotus)
- 250 gr di germogli di soia
- 2 carote
- 300 gr di filetto di salmone
- 300 gr di filetto di merluzzo
- 300 gr di tofu
per le polpette:
- 300 gr di macinata di maiale
- zenzero fresco grattugiato
- la cima verde dei porri, la parte più interna, tritata fine
- 1 cucchiaio di fecola di patate
- 1 cucchiaio di salsa di soia
- sale
preparazione