gan-modoki (polpette di tofu alla giapponese)

L’origine di questo piatto è legata alla tradizione buddista giapponese, che vietava (o limitava notevolmente) ai monaci di mangiare carne. Letteralmente “Gan” significa anatra selvatica, “modoki” invece significa assomigliarsi a qualcosa, quindi un pasto che sembrava carne ma non lo era, essendo il tofu un alimento vegetale ricavato dalla soia.
Questa pratica ha influenzato la cucina tradizionale giapponese che, nel corso del tempo, si è sviluppata intorno alle proteine di origine vegetale, piuttosto che quelle animali.
Le polpette di tofu sono oggi un piatto piuttosto comune, facili da preparare in casa e perfette per insaporire le zuppe (ad esempio oden), o semplicemente per essere mangiate così come sono. Grazie alla veloce frittura, le polpette diventano croccanti in superficie, ma all’interno restano morbide e delicate.
Carote e alga hijiki (un tipo di alga scura ed essiccata, da rinvenire in acqua) sono i tipici ingredienti di queste polpette, che si accompagnano con salsa di soia e zenzero fresco grattugiato. In realtà potete scegliere verdure diverse secondo il vostro gusto, considerando che l’alga hijiki non la si trova facilmente qui in Italia, ma bisogna recarsi nei negozi di importazione di cibi asiatici.
ingredienti (per 10 polpette)
- 700 gr di tofu
- 1-2 carote
- 5 gr di alga hijiki essiccata
- 4 cucchiai di sake (o vino bianco secco)
- 1 cucchiaio di salsa di soia
- 1 cucchiaio di zucchero
- 3 cucchiai di fecola di patate
- 1 cucchiaini di sale
- olio per friggere
preparazione
Prima di seguire gli step con le foto:
- tagliare le carote alla julienne (circa 2 cm)
- in un bacinella far rinvenire l’alga hijiki per circa 10 minuti in acqua tepida