La penisola del Kii (letteralmente Kii Hanto) si estende grosso modo a sud-ovest di Osaka, protesa per buona parte nell’oceano Pacifico. Sebbene sia abbastanza estesa ed offra numerose attrazioni interessanti, è sempre rimasta fuori dai circuiti turistici più battuti.
E’ strano, perché questa penisola vanta un bellissimo tratto di costa tra i meno urbanizzati del Giappone centrale, sentieri tra le montagne boscose, templi, cascate e terme spettacolari. E qui ha sede il luogo in assoluto più sacro di tutto il Giappone per lo Shintoismo.
Questi sono i motivi per cui abbiamo scelto di viaggiare da queste parti. Una gita di 4 giorni è sufficiente per attraversare la regione ma ovviamente non per scoprirla a fondo. Giusto una premessa: è consigliabile, ma non necessario, noleggiare un’auto, soprattutto se ci si vuole addentrare nelle valli interne o semplicemente godersi la costa frastagliata dalla strada litoranea.
Parco nazionale di Ise-Shima
La nostra prima tappa è stata la cittadina di Ise, con il santuario di Ise-Jingu, un complesso di templi in legno circondati da un bosco di cedri. Tutta l’area è sacra per lo Shintoismo.
Ad Ise-Jingu risiede infatti la divinità più importante (Amaterasu) e sono inoltre custodite alcune sacre reliquie. I turisti non mancano, specie in estate, tuttavia non troverete la folla dei templi di Kyoto.
Passeggiando tra questi sobri templi (la sobrietà e la “pulizia” delle forme sono tradizionalmente sinonimo di bellezza in Giappone), è possibile davvero respirare un’atmosfera speciale, attraversando i grandi archi (torii), i sentieri ed i ponticelli in legno ricurvi e riposandosi all’ombra di qualche cedro secolare.
Non lontano dall’area sacra del santuario di Ise-Jingu c’è un piccolo quartiere di nome Okage-Yokocho, tutto viuzze e case tradizionali, dove si possono assaggiare le specialità culinarie della zona e comprare souvenir (ad esempio le famose perle “allevate” nei molluschi o ostriche).
Il nostro consiglio: come merenda provate il dolce locale aka fuku (una pallina di mochi a base di riso ricoperta di anko, una sorta di marmellata di fagioli). E assolutamente da non perdere è la sua versione estiva, una meravigliosa granita con sciroppo di te verde e aka fuku a pezzi.
E se non siete ancora sazi, fate come noi e assaggiate gli ise-udon, dei localissimi spaghettoni. Non ve ne pentirete.
Un altro luogo simbolico da visitare a qualche chilometro dalla cittadina di Ise sono le rocce di Meoto-Iwa (letteralmente la “coppia” di rocce). Si tratta in effetti di due rocce che fuoriescono dal livello del mare una accanto all’altra, poco distanti dalla costa, e sono legate da una fune.
Questo legame è sacro per lo Shintoismo, così come lo è il sito: intorno al solstizio d’estate, tra maggio e luglio, si può vedere il sole sorgere tra le due rocce, mentre intorno solstizio d’inverno, tra ottobre e febbraio, la luna piena sorge tra la rocce.
La costa del Pacifico
Il tratto di costa che va da Shima a Owase è uno spettacolo per gli occhi. La costa è frastagliata, la vegetazione lussureggiante, promontori di roccia grigia degradano a mare. E soprattutto non ci sono grandi alberghi, autostrade e porti commerciali a deturpare il paesaggio.
L’ideale è guidare lungo la strada costiera godendosi il paesaggio (come abbiamo fatto noi). Allontanandosi a piedi qualche centinaio di metri dalla strada, si possono trovare dei bellissimi punti panoramici da cui scattare fotografie, oppure scovare delle calette e scendere fino al mare.
Un altro tratto di costa molto suggestivo è quello presso Hashigui-iwa, in cui dei pinnacoli di roccia grigia si innalzano dal mare e corrono paralleli alla costa. Con la bassa marea è possibile avvicinarsi ad alcuni di questi.
Un ultima cosa: se siete interessati al mare, sappiate che da queste parti ci sono delle belle spiagge di sabbia fine, ma in generale sono meno attrezzate di quelle italiane. In Giappone c’è certamente la cultura degli sport acquatici, ma manca quella cosa (molto italiana) di passare ore sdraiati ad abbronzarsi sotto il sole. Quindi non aspettatevi di trovare fisici abbronzatissimi sulle passerelle!
Terme e cascate di Nachi-Katsuura
Cosa sarebbe il Giappone senza le terme? Le onsen (terme, appunto) sono un momento importante della giornata di un giapponese. Noi abbiamo scelto quelle di Nachi-katsuura, molto conosciute e suggestive perché l’acqua termale sgorga in una serie di grotte naturali, da cui è possibile guardare l’oceano di fronte.
Un bagno rigenerante con la vista delle onde dell’oceano che si infrangono sulle rocce è la conclusione ideale della giornata! Le grotte sono di proprietà di un grosso albergo, e bisogna esserne clienti per accedervi.
Il giorno seguente abbiamo visitato il tempio di Kumano Nachi Taisha. Questo è facilmente raggiungibile in 15min di auto o autobus dalla costa risalendo la vallata. La maggior parte dei visitatori però percorre l’ultimo tratto che sale verso il tempio attraverso il Daimon-zaka (letteralmente “salita alla grande porta”), un suggestivo sentiero lastricato che attraversa un bosco di cedri. Arrivati al tempio, la vista sulle verdi colline circostanti vi ricompenserà di ogni fatica.
Poco oltre c’è la cascata di Nachi, le cui acque compiono un salto di 133 metri. Qui non serve essere fotografi esperti, da ovunque le fotografate, la pagoda con la cascata sullo sfondo saranno un’ottima foto-cartolina da portare a casa come ricordo. Tutta quest’area è tutelata dall’UNESCO come Patrimonio Mondiale dell’Umanità, ed è facile capirne il perché!
Certo, chi visita il Giappone per la prima volta, è difficile che abbia tempo per visitare anche questa area.
Ma se amate i paesaggi costieri, le camminate nella natura ed i luoghi sacri ed un po’ mistici che si possono trovare tra queste vallate, allora dovreste tenere a mente la penisola del Kii e tentare una deviazione di qualche giorno.