La pizza di scarola è un grande classico della cucina napoletana e, più in generale, campana.
Qui sotto trovate la nostra ricetta casalinga, assieme a qualche curiosità su questo piccolo grande capolavoro culinario.
Cos’è la pizza di scarola
Non c’è Natale senza la pizza di scarola…
In effetti a Napoli e dintorni questa gustosa torta salata cotta in forno è una vera e propria istituzione, ed è particolarmente legata al menù della Vigilia di Natale. Sia come pranzo fugace per tirare fino a cena, sia come portata della cena stessa (che si sa, da queste parti è squisita e abbondante!).
Essendo un piatto molto popolare, esistono parecchie variazioni sulla ricetta, in termini di dosi, ingredienti e preparazione.
La sostanza però rimane sempre la stessa: una base di pasta (lievitata o meno), un ricco ripieno a base di scarole cotte a regola d’arte (e condite con olive e capperi, ma anche acciughe, pinoli e uvetta…), ed un cappello di pasta a chiudere il ripieno.
Origini della pizza di scarola
La pizza di scarola ha origini contadinemolto antiche, e nasce essenzialmente come modesto cibo di sostentamento: un impasto di farina e acqua e delle verdure a seconda della disponibilità (di campo o anche spontanee).
A quanto pare, però, già nella seconda metà del Settecento questo piatto è ben diffuso tra la popolazione. Ne parla all’epoca un noto cuoco napoletano, Vincenzo Corrado, in un libro dal titolo “Il cuoco galante”, che riscuote molto successo e contribuisce, tra l’altro, a dare ulteriore visibilità a questa deliziosa torta salata di verdure.
Insomma, non volendo aspettare necessariamente il Natale, la “pizz’ e scarol” è buona anche in altri periodi dell’anno!