Questo piatto è originario delle isole di Okinawa, le più meridionali dell’arcipelago giapponese, dal clima quasi tropicale. Tuttavia è conosciuto e consumato d’estate in buona parte del Giappone.
Alla base della ricetta c’è un ortaggio locale: il goya (in dialetto di Okinawa), conosciuto come “nigauri” nel resto del Paese (tradotto in italiano come melone amaro). La sua forma ricorda quella di una zucchina o di un cetriolo, ma la sua buccia presenta tante piccole protuberanze. Il suo colore è verde intenso, ed è tutto commestibile, ad eccezione dei semi all’interno, che vanno eliminati (un po’ come una zucca).
La sua caratteristica principale è il gusto piuttosto amaro: non a caso alla radice della parola nigauri c’è “niga”, che in giapponese significa amaro, mentre “uri” identifica gli ortaggi della famiglia di zucche e cetrioli.
Tipicamente estivo, il goya è una buona fonte di vitamina C e sali minerali, oltre che depurativo e rinfrescante, ed è apprezzato proprio per il suo gusto piacevolmente amaro. In realtà, trattato con il sale da crudo e cucinato alla maniera locale, il goya perde una buona parte delle sostanze amare originarie.

Noi lo abbiamo cucinato alla maniera tipica di Okinawa: saltato in padella con uova, tofu e lonza di maiale (“chanpuru” in dialetto di Okinawa significa proprio “saltato”).
Saporito e gustoso, sentirete in un sol boccone la croccantezza della verdura, assieme alla morbidezza delle uova e del tofu. Il tutto profumato di salsa di soia e sake, e impreziosito dall’aroma dell’olio di sesamo. Insomma, includendo anche la carne, questo è un piatto completo a tutti gli effetti: da accompagnare con riso bianco alla giapponese.
E per finire una curiosità: con la fine della seconda guerra mondiale e fino agli anni ’70 del secolo scorso queste isole rimasero sotto il controllo americano. Si diffuse l’utilizzo di carne in scatola americana proprio per la preparazione di questo piatto. Uno dei brand più conosciuti si chiamava “SPAM”, un prodotto talmente popolare a Okinawa da arrivare ad essere usato come sinonimo di carne in scatola.
Ingredienti (per 4 persone)
- 2 goya
- 4 uova
- 350 gr di tofu
- 200 gr di lonza di maiale a fettine
- 3 cucchiai di salsa di soia
- 2 cucchiai di sake
- un filo di olio di semi di sesamo
- olio di semi
- sale
- pepe
Preparazione
1) tagliate i goya a metà in lunghezza; con un cucchiaino rimuovete la “pancia” con i semi 2) tagliate le metà dei goya a rondelline e lasciateli per circa 15 minuti in una ciotolina con un cucchiaio di sale; dopodiché sciacquate tutto sotto abbondante acqua corrente e scolate bene 3) spezzettate grossolanamente i panetti di tofu con le mani o aiutandovi con una forchetta
4) sbattete le uova e cucinatele in padella con un filo d’olio, strapazzandole; tenete da parte 5) ora tocca alla carne: salate e pepate le fettine di lonza e scottatele in padella; tenete da parte 6) adesso il goya; cucinatelo per una decina di minuti con un po’ d’olio, dopodiché unite il tofu, la salsa di soia ed il sake e sfumate leggermente
7) infine aggiungete la carne e le uova che avrete tenuto da parte, assieme ad un filo di olio di sesamo; saltate il tutto e servite caldo